Hanno suscitato preoccupazione e incertezza tra i contribuenti le comunicazioni di anomalia da parte di Agenzia delle Entrate, ricevute negli ultimi giorni da circa 700mila partite IVA italiane. È importante sgombrare il campo da ogni dubbio, sottolineando che le comunicazioni di anomalia inviate hanno un carattere puramente informativo e non preannunciano l’avvio di controlli fiscali. L’obiettivo è piuttosto quello di segnalare ai contribuenti eventuali incongruenze tra il reddito dichiarato e i dati in possesso dell’Agenzia, offrendo loro l’opportunità di verificare la situazione e, se necessario, regolarizzare la propria posizione fiscale. Dall’analisi delle FAQ emergono i seguenti punti chiave:
- Nessun obbligo di risposta: a differenza delle ordinarie comunicazioni di compliance, i contribuenti non sono tenuti a fornire alcuna risposta o giustificazione all’Agenzia;
- Autovalutazione e regolarizzazione: spetta al contribuente valutare la fondatezza dell’anomalia segnalata e decidere se avvalersi delle opportunità di regolarizzazione previste dalla normativa vigente, come il ravvedimento operoso;
- Criteri di valutazione: l’anomalia segnalata si basa su un confronto tra il reddito dichiarato dalla partita IVA e il costo medio per un dipendente operante nello stesso settore. Tuttavia, la determinazione del reddito da “rimediare” non è sempre immediata e può richiedere un’analisi più approfondita.
Fonte: Sole 24Ore Norme e Tributi Plus